I meglio vestiti.
Vintage.
Vintage. Old. Second hand. Usato.
Quanto abusano (e abusate) di queste parole?
Visto che ormai son tutti senza soldi come la sottoscritta, la tendenza che imperversa in questi tempi è il vintage, che dà quel gusto particolare, sartoriale quasi, che ti fa immaginare quanto ricercato, alternativo e fashion il tuo outfits possa essere. E' diventato trend dire che indossi qualcosa di vintage, sia pure la spilla di tua zia che ha solo 5 anni in più di te.
Peccato che il 90% delle volte chi si veste con capi vintage sbagli colossamente tutto. O quasi.
Il vintage NON è sempre BELLO.
(Riuscirò mai a farvelo entrare nel cervello? Sono esausta di vedere nonnine wannabe di 15 anni che si vestono neanche debbano andare alla messa di domenica e pensano pure di essere fighe)
Il vintage NON è facile da indossare.
il vintage può essere zeppo di buchi e cuciture a pezzi, perciò un minimo di occhio.
Vintage NON è alzarsi un mattino, aprire l'armadio della tua nonnina con la gotta e fregarle la prima stampa floreale che ti capita sotto le manine.
Primo, con quella giacca fiorata di basso costo e dai colori vomitevoli sembri davvero tua nonna, secondo: ti sta pure male.
Ci vuole attitudine al vintage. E ci vuole tanto, benedetto tempo speso nella sacra arte del ravano.
Ravanare= spendere ore a spostare pile su pile di vestiti nelle bancarelle di simpatici vecchiettini che mettono tutto a 10 euro.
Io ho speso nella mia vita almeno una giornata a ravanare allegramente a Bologna.
Per poi ottenere un cappello, due cardigan e una camicia.
Voi qui potete ribattere con un "eh, ma mica il vintage è solo questo, ci sono anche i negozi fighi"
Of course, my dear. Metà dei negozi vintage che ho visitato avevano pezzi da perderci la testa, pezzi ricercatissimi, quelli di Londra sono qualcosa di favoloso e a Milano ne ho scovato uno che è la mia panacea come Tiffany è per Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany . Vado lì e sto bene.
Il problema è pagare tale bellezza: ci sono abiti allucinanti, ma con cartellini spropositati.
E per carità, è più che giusto. Se mi vendi una giacca ben tenuta di Yves Saint Laurent a 580 €, è più che giusto, considerando quanto ti viene a costare una giacca di YSL nuova comprata in boutique.
PERO', da brava squattrinata, non ho 580 euro da investire in una giacca. Neanche 480. Forse 100, se la giacca mi ispira davvero tanto.
Quindi, preferisco fare spedizioni di ravano selvaggio nelle pile delle bancarelle dei simpatici nonnini. Dove trovi pezzi davvero notevoli, tra l'altro.
Ho trovato a 15 euro una giacca tartan a doppiopetto 100% lana, in condizioni favolose, piena di dettagli adorabili e quel pizzico ricercati come il bottoncino particolare all'interno per chiudere la giacca perfettamente, il risvolto del colletto dello stesso colore della fodera, l'impuntura della fodera di colore diverso dalla fodera ma che riprende il verde della fantasia...
Quel genere di pezzi per cui ringrazi il tuo notevole fondoschiena per averne trovata una così che ti stia a pennello a un prezzo così basso.
Le giacche di H&M costano 39 95 € per esempio. E sono fatte con i piedi (secondo me nel senso letterale del termine, cuciranno con i piedi quelle cose eh)
(ah, l'ho già detto che amo comunque H&M?)
E questo è solo un esempio, ovviamente. Trovi davvero di tutto, se guardi ben benino e non ti fai influenzare dalla prima impressione che una bancarella ti può dare, come un paio di pantaloni di velluto a costine glicine ben in evidenza sul mucchio di vestiti.
Perciò donne e uomini, datevi al ravano.
Come mercatini posso consigliarvi: Bologna (venerdì e sabato) Milano( Navigli, ogni ultima domenica del mese- Porta Genova, ogni sabato dalla mattina al primo pomeriggio)
Ovviamente, se avete qualche mercatino interessante da consigliarmi, scrivete pure!
N.B. So che non vi ho tolto la voglia di definirvi vintage, stupide ragazzine psuedo indie milanesi -che da 4 mesi a questa parte hanno deciso di farsi tutte ginger, per la mia gioia ovviamente-. Spero solo di avervi fatto notare una cosa molto importante: esiste una cosa chiamata specchio e, al massimo che voi non siate daltoniche o cieche, datevi un occhio prima di uscire e ferirmi gli occhi con improbabili outfits. Grazie :D)
p.s. 2 a proposito di GRANNY LOOKLIKE: Le nonnine più fashion ever che ci danno la paga a tutte:
http://www.designcatwalk.com/granny-style/
Quanto abusano (e abusate) di queste parole?
Visto che ormai son tutti senza soldi come la sottoscritta, la tendenza che imperversa in questi tempi è il vintage, che dà quel gusto particolare, sartoriale quasi, che ti fa immaginare quanto ricercato, alternativo e fashion il tuo outfits possa essere. E' diventato trend dire che indossi qualcosa di vintage, sia pure la spilla di tua zia che ha solo 5 anni in più di te.
Peccato che il 90% delle volte chi si veste con capi vintage sbagli colossamente tutto. O quasi.
Il vintage NON è sempre BELLO.
(Riuscirò mai a farvelo entrare nel cervello? Sono esausta di vedere nonnine wannabe di 15 anni che si vestono neanche debbano andare alla messa di domenica e pensano pure di essere fighe)
Il vintage NON è facile da indossare.
il vintage può essere zeppo di buchi e cuciture a pezzi, perciò un minimo di occhio.
Vintage NON è alzarsi un mattino, aprire l'armadio della tua nonnina con la gotta e fregarle la prima stampa floreale che ti capita sotto le manine.
Primo, con quella giacca fiorata di basso costo e dai colori vomitevoli sembri davvero tua nonna, secondo: ti sta pure male.
Ci vuole attitudine al vintage. E ci vuole tanto, benedetto tempo speso nella sacra arte del ravano.
Ravanare= spendere ore a spostare pile su pile di vestiti nelle bancarelle di simpatici vecchiettini che mettono tutto a 10 euro.
Io ho speso nella mia vita almeno una giornata a ravanare allegramente a Bologna.
Per poi ottenere un cappello, due cardigan e una camicia.
Voi qui potete ribattere con un "eh, ma mica il vintage è solo questo, ci sono anche i negozi fighi"
Of course, my dear. Metà dei negozi vintage che ho visitato avevano pezzi da perderci la testa, pezzi ricercatissimi, quelli di Londra sono qualcosa di favoloso e a Milano ne ho scovato uno che è la mia panacea come Tiffany è per Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany . Vado lì e sto bene.
Il problema è pagare tale bellezza: ci sono abiti allucinanti, ma con cartellini spropositati.
E per carità, è più che giusto. Se mi vendi una giacca ben tenuta di Yves Saint Laurent a 580 €, è più che giusto, considerando quanto ti viene a costare una giacca di YSL nuova comprata in boutique.
PERO', da brava squattrinata, non ho 580 euro da investire in una giacca. Neanche 480. Forse 100, se la giacca mi ispira davvero tanto.
Quindi, preferisco fare spedizioni di ravano selvaggio nelle pile delle bancarelle dei simpatici nonnini. Dove trovi pezzi davvero notevoli, tra l'altro.
Ho trovato a 15 euro una giacca tartan a doppiopetto 100% lana, in condizioni favolose, piena di dettagli adorabili e quel pizzico ricercati come il bottoncino particolare all'interno per chiudere la giacca perfettamente, il risvolto del colletto dello stesso colore della fodera, l'impuntura della fodera di colore diverso dalla fodera ma che riprende il verde della fantasia...
Quel genere di pezzi per cui ringrazi il tuo notevole fondoschiena per averne trovata una così che ti stia a pennello a un prezzo così basso.
Le giacche di H&M costano 39 95 € per esempio. E sono fatte con i piedi (secondo me nel senso letterale del termine, cuciranno con i piedi quelle cose eh)
(ah, l'ho già detto che amo comunque H&M?)
E questo è solo un esempio, ovviamente. Trovi davvero di tutto, se guardi ben benino e non ti fai influenzare dalla prima impressione che una bancarella ti può dare, come un paio di pantaloni di velluto a costine glicine ben in evidenza sul mucchio di vestiti.
Perciò donne e uomini, datevi al ravano.
Come mercatini posso consigliarvi: Bologna (venerdì e sabato) Milano( Navigli, ogni ultima domenica del mese- Porta Genova, ogni sabato dalla mattina al primo pomeriggio)
Ovviamente, se avete qualche mercatino interessante da consigliarmi, scrivete pure!
N.B. So che non vi ho tolto la voglia di definirvi vintage, stupide ragazzine psuedo indie milanesi -che da 4 mesi a questa parte hanno deciso di farsi tutte ginger, per la mia gioia ovviamente-. Spero solo di avervi fatto notare una cosa molto importante: esiste una cosa chiamata specchio e, al massimo che voi non siate daltoniche o cieche, datevi un occhio prima di uscire e ferirmi gli occhi con improbabili outfits. Grazie :D)
p.s. 2 a proposito di GRANNY LOOKLIKE: Le nonnine più fashion ever che ci danno la paga a tutte:
http://www.designcatwalk.com/granny-style/
Il giorno in cui io riuscirò ad acconciarmi i capelli così, Dio scenderà in Terra e si congratulerà con me AHAH.
Monicelli.
Quando ieri sera ho letto della morte di Monicelli, sono rimasta spiazzata.
Poi, dopo i 5 secondi di buio, ho ragionato sul fatto che aveva 95 anni e perciò la morte è una cosa con cui ci convivi, raggiunta quell'età.
Ho pensato che fosse morto per malattia, cause naturali, il corso naturale della vita poi...
Suicida.
Ho guardato lo schermo del mac due o tre volte per accertarmi che non era il troppo sonno a farmi prendere sti' colpi. E invece no. Mario Monicelli si è gettato dal 5° piano dell'ospedale dove era ricoverato.
Per quanto estrema, la sua è una scelta da capire.
Da una persona laica, libera, della sua intelligenza, il suicidio a 95 anni quando ti diagnosticano un tumore in fase terminale è la scelta più ovvia da fare.
Può una persona come lui, che ha sempre vissuto da solo fino a pochissimo tempo fa, essere costretta, alla sua età a vivere in un letto?
E' come condannarlo a morte. E lui ha scelto di fregarla,la vita, lanciandosi dalla finestra per primo, prima di morire senza più respiro, riempito di tubicini colorati in un reparto anonimo di un ospedale.
Ho conosciuto Monicelli 3-4 anni fa, quando è venuto a Urbino a tenere una conferenza sul cinema italiano e mi ha sconvolto. Se ancora non l'avete mai sentito parlare (o non avete mai sentito parlare di Monicelli, che è DECISAMENTE peggio) correte su Youtube.
E' una persona di una cultura, memoria, spessore morale incredibili.
Durante la conferenza che ho seguito si è irritato più e più volte quando qualcuno gli faceva le domande con elogio finale sul generis di "tu sei il maestro, non ce ne saranno più come te etc".
Ad un certo punto una ragazza (meglio definibile come cretina, secondo la sottoscritta) gli ha chiesto da dove nascono le idee.
E lui, tra lo scorbutico e l'incredulo, prima ha sbottato un "come da dove nascono le idee? non è che c'è una fabbrica o un cassetto pieno di idee", poi ha detto che le idee vengono e vanno, che molte sono brutte, che non esiste il genio che si sveglia al mattino con l'idea del secolo, ma che tutto va scarnificato-riempito-allungato-riassunto-rielaborato. Ha concluso la sua risposta con un divertente "comunque non è che le idee mi vengono così, eh. Bisogna pensare, per avere idee".
Poi, dopo i 5 secondi di buio, ho ragionato sul fatto che aveva 95 anni e perciò la morte è una cosa con cui ci convivi, raggiunta quell'età.
Ho pensato che fosse morto per malattia, cause naturali, il corso naturale della vita poi...
Suicida.
Ho guardato lo schermo del mac due o tre volte per accertarmi che non era il troppo sonno a farmi prendere sti' colpi. E invece no. Mario Monicelli si è gettato dal 5° piano dell'ospedale dove era ricoverato.
Per quanto estrema, la sua è una scelta da capire.
Da una persona laica, libera, della sua intelligenza, il suicidio a 95 anni quando ti diagnosticano un tumore in fase terminale è la scelta più ovvia da fare.
Può una persona come lui, che ha sempre vissuto da solo fino a pochissimo tempo fa, essere costretta, alla sua età a vivere in un letto?
E' come condannarlo a morte. E lui ha scelto di fregarla,la vita, lanciandosi dalla finestra per primo, prima di morire senza più respiro, riempito di tubicini colorati in un reparto anonimo di un ospedale.
Ho conosciuto Monicelli 3-4 anni fa, quando è venuto a Urbino a tenere una conferenza sul cinema italiano e mi ha sconvolto. Se ancora non l'avete mai sentito parlare (o non avete mai sentito parlare di Monicelli, che è DECISAMENTE peggio) correte su Youtube.
E' una persona di una cultura, memoria, spessore morale incredibili.
Durante la conferenza che ho seguito si è irritato più e più volte quando qualcuno gli faceva le domande con elogio finale sul generis di "tu sei il maestro, non ce ne saranno più come te etc".
Ad un certo punto una ragazza (meglio definibile come cretina, secondo la sottoscritta) gli ha chiesto da dove nascono le idee.
E lui, tra lo scorbutico e l'incredulo, prima ha sbottato un "come da dove nascono le idee? non è che c'è una fabbrica o un cassetto pieno di idee", poi ha detto che le idee vengono e vanno, che molte sono brutte, che non esiste il genio che si sveglia al mattino con l'idea del secolo, ma che tutto va scarnificato-riempito-allungato-riassunto-rielaborato. Ha concluso la sua risposta con un divertente "comunque non è che le idee mi vengono così, eh. Bisogna pensare, per avere idee".
Here we are
Hello.
Tutti hanno un blog, perchè non posso averlo anch'io?
Se Chiara Ferragni è famosa, credo che ci sia spazio anche per me, no? (AHAHAH)
Piccola introduzione al blog: scordatevi Vuitton. Scordatevi Gucci. Scordatevi le sorelle Olsen,Guess by Marciano, Tiffany & co o altre boiate che vanno tanto di moda (per ragioni che ancora io cerco di capire)
Scordatevi ogni tipo di esclamazione demente tipo "ho dormito davanti a H&M in San Babila il giorno prima dell'uscita di Lanvin for H&M".
Non sono proprio quel tipo di cretina.
Sempre scema rimango, ma di altra categoria.
Questo blog è stato aperto con la sola voglia di fare conversazione con persone perfettamente sconosciute di cose che mi incuriosiscono-amo-odio che posterò tra queste pagine.
E ovviamente di essere invitata da Chiambretti come la Ferragni AHAHAHAHA.
Qui posterò tutto, musica, cinema (sperando di trovare qualche cretino che ha voglia di discutere su film semi muti coreani, ma la vedo dura) notizie random, gossip se mi va, e ovviamente anche moda.
Perchè la moda è solo riassunto, sintesi estrema di tutto quello che ci circonda. E mi sono rotta di vedere modaioli che mi cambiano da sotto il naso nel giro di due ore.
Gente, un pò di cultura.
Io sono stupida e ignorante, ma insieme possiamo provarci, a diventare un filo più intelligenti, vuoi?
Tutti hanno un blog, perchè non posso averlo anch'io?
Se Chiara Ferragni è famosa, credo che ci sia spazio anche per me, no? (AHAHAH)
Piccola introduzione al blog: scordatevi Vuitton. Scordatevi Gucci. Scordatevi le sorelle Olsen,Guess by Marciano, Tiffany & co o altre boiate che vanno tanto di moda (per ragioni che ancora io cerco di capire)
Scordatevi ogni tipo di esclamazione demente tipo "ho dormito davanti a H&M in San Babila il giorno prima dell'uscita di Lanvin for H&M".
Non sono proprio quel tipo di cretina.
Sempre scema rimango, ma di altra categoria.
Questo blog è stato aperto con la sola voglia di fare conversazione con persone perfettamente sconosciute di cose che mi incuriosiscono-amo-odio che posterò tra queste pagine.
E ovviamente di essere invitata da Chiambretti come la Ferragni AHAHAHAHA.
Qui posterò tutto, musica, cinema (sperando di trovare qualche cretino che ha voglia di discutere su film semi muti coreani, ma la vedo dura) notizie random, gossip se mi va, e ovviamente anche moda.
Perchè la moda è solo riassunto, sintesi estrema di tutto quello che ci circonda. E mi sono rotta di vedere modaioli che mi cambiano da sotto il naso nel giro di due ore.
Gente, un pò di cultura.
Io sono stupida e ignorante, ma insieme possiamo provarci, a diventare un filo più intelligenti, vuoi?
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- Captain
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- 20enne senza fissa dimora celebrale, piena di ignoranza e senza soldi.Mi diletto nel cercare ogni inutilità che mi affascina e disegno su ogni superficie disponibile.
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Non prendetemi troppo sul serio, okay?
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